Principi nutrizionali
Per preparare un buon mangime, bisgona conoscere la richiesta di proteine e aminoacidi digeribili. Il contenuto della cruda proteina è una misura inadeguata del 'valore' della proteina nella nutrizione del pesce, invece è cruciale la digeribilità della materia dell'alimento. La digeribilità varia tra gli ingredienti, da lotto a lotto and a causa di differenti temperature dell'acqua. E' importante quindi misurare la digeribilità di differenti materie prime e controllare le differenze tra vari lotti.
Il metodo "Near Infrared Reflectance Spectrometry (NIRS)" viene usato per determinare la digeribilità ed è molto avanzato, rapido e attendibile.
Strategia nutrizionale
Nutrire con mangimi funzionali rafforza le difese immunitarie non specifiche. L’idea è quella di modulare il meccanismo immunitario innato per aumentare il sistema di difesa naturale del pesce.
I mangimi Oceanlife hanno ingredienti che abilitano e intensificano il sistema naturale dei pesci. I vari ingredienti lavorano individualmente ed in sinergia gli uni con gli altri. Il laboratorio dei nostri partner testa continuamente una quantità di nuovi potenziali ingredienti, individualmente ed in combinazione, per sviluppare nuovi mangimi funzionali per far fronte a problemi generali o spcifici.
Proprio come negli umani, il sistema immunitario protegge i pesci dalle malattie. Consiste in una quantità di cellule specialistiche, molecole e tessuti. I globuli bianchi (macrofagi, cellule dendritiche, granulociti e cellule NK) sono la prima linea di difesa del corpo.
Il loro scopo è quello di proteggere il tessuto del pesce dai patogeni e rimuovere le cellule morte o danneggiate. Gli ingredienti nei mangimi funzionali mirano a stimolare il sistema immunitario riducendo così il tempo di risposta alle minacce e con una risposta più forte. L’immunomodulazione risultante dall’alimentazione funzionale è particolarmente importante per le malattie virali quali PD, HSMI, CMS e ISA.
Gli antiossidanti lavorano insieme all’immunomodulazione per contrastare lo stress ossidativo. Gli antiossidanti sono importanti anche per una buona utilizzazione del mangime. La combustione dell’energia all’interno del corpo forma radicali liberi che causano ossidazione in grado di danneggiare la membrana cellulare e mettere più a rischio il pesce. La quantità di radicali liberi aumenta con lo stress, la malattia, il trasporto, cambi repentini di temperatura e salinità, ecc.. Gli antiossidanti vengono consumati come parte del processi che limitano la produzione di radicali liberi e l’ossidazione.
Importanti antiossidanti nei nostri mangimi sono la vitamina C ed E.
Approfondimenti
Aminoacidi bilanciati
Mentre il contenuto di proteina digeribile è molto importante, il contenuto di aminoacidi della proteina è cruciale. Le proteine ingerite tramite in mangime vengono elaborate nel tratto gastrointestinale e vengono convertite in proteine del pesce in un processo chiamato sistesi della proteina. In tutti gli organismi viventi c’è un gene che determina le proporzioni e l’organizzazione degli aminoacidi che compongono le proteine nell’organismo. Lo schema degli aminoacidi digeribili fornito dal mangime deve coincidere con lo schema di quelli richiesti dal pesce, non solo per la sintesi dei tessuti ma anche per tutti gli usi non proteici degli aminoacidi. Se somministrassimo solo una materia prima proteica, è improbabile che abbia l’esatto contenuto di aminoacidi richiesti dal pesce.
Attraverso ricerche molto estese, sappiamo quali sono i livelli critici di ogni aminoacido essenziale e come combinare le sorgenti proteiche per soddisfare le richieste dei pesci. Quando si bilancia il profilo aminoacidico del mangime, si ottimizzano le proporzioni delle materie prime proteiche in modo che gli aminoacidi forniti siano il più vicino possibile a quelli richiesti dal pesce.
La sintesi delle proteine sarà quindi più efficiente rispetto alla stessa quantità di proteina contenuta del mangime. Per fare un buon mangime, dobbiamo conoscere quale combinazione di materia prima fornisce ll profilo ideale di aminoacidi abbia un processo produttivo accurato e consistente. Il bilancio aminoacidico accresce il valore proteico del mangime e incorpora tutta questa conoscenza duramente acquisita.
Perchè un’ottima sintesi proteica abbia luogo, tutti gli aminoacidi essenziali devono essere presenti nelle giuste proporzioni. Se uno solo è il fattore limitante (non presente in quantità sufficiente), il processo si arresta, indipendentemente dalla quantità di quelli restanti.
Lipidi
I grassi sono per lo più composti da acidi grassi, che consistono in una catena di atomi di carbonio con un gruppo carbossilico ad un capo e un gruppo metilico all’altro capo. Gli acidi grassi più comuni sono composti da un numero pari di atomi di carbonio nella catena, con una catena di lunghezza tipica compresa tra 14 e 22 atomi. Le caratteristiche degli acidi grassi sono altamente dipendenti dalla lunghezza della catena e dal numero dei doppi legami tra gli atomi di carbonio. Quando un acido grasso ha uno o più doppi legami nella catena di carbonio, viene chiamato grasso insaturo. Generalmente gli acidi grassi insaturi vengono descritti in un modo da mostrare dove avviene il primo doppio legame carbonio-carbonio in relazione al gruppo metilico posto alla fine. Gli acidi grassi polinsaturi sono caratterizzati dal primo doppio legame che avviene tra il terzo e il quarto atomo di carbonio e il sesto o il settimo gruppo metilico finale. Questi acidi grassi sono chiamati acidi grassi Omega 3 (n-3) e Omega 6 (n-6). Sono entrambi importanti nella nutrizione umana e nell’alimentazione del pesce. Al contrario del grasso animale, l’olio di pesce è caratterizzato da un’alta percentuale di acidi grassi insaturi. Confrontandolo con gli oli vegetali, che possono contenere anche alti livelli di acidi grassi insaturi, l’olio di pesce ha una relativamente larga percentuale di acidi grassi polinsaturi a lunga catena.
Così come i pesci richiedono gli aminoacidi essenziali, essi hanno bisogno anche di acidi grassi essenziali (EFA – Essential Fatty Acids) e il mangime deve garantire un numero di acidi grassi appartenenti alla famiglia dell’acido linolenico (Omega 3) e linoleico (Omega 6). Se questo non avviene, il pesce accuserà una riduzione di crescita e di utilizzazione del mangime che potenzialmente porteranno alla comparsa di sintomi di carenza. Il bisogno di acidi grassi specifici può variare durante il ciclo vitale del pesce e, per esempio, nel mangime per avanotti e nella dieta per riproduttori, le proporzioni tra gli acidi grassi sono infatti molto importanti.
Energia
Nelle cellule dei pesci, parte dei nutrienti è convertita in energia prontamente disponibile. Questa energia è usata per funzioni come il movimento muscolare, l’attività elettrica del cervello e la crescita. L’energia viene misurata in Joule (J) e spesso è espressa in kilojoule (kJ=1000 J) o megajoule (MJ=1000 kJ). Ogni classe principale di nutrienti può potenzialmente rilasciare un certo quantitativo di energia chiamata Energia Lorda (Gross Energy). A seconda delle loro proporzioni nel cibo, la somma dell’energia proveniente da ognuna delle classi di nutrienti, rappresenta il quantitativo di energia ingerita dal pesce. Quando il pesce consuma il cibo, parte dell’energia viene perduta poiché questo non è del tutto digeribile e quindi non assorbito attraverso le pareti dell’intestino e viene eliminato con le feci. La digeribilità del cibo viene determinata da molti fattori che includono: variazione della digeribilità dei nutrienti, le materie prime che formano i nutrienti possono esse stesse avere digeribilità differenti e la digeribilità può essere influenzata da fattori ambientali come la temperatura. Se sappiamo il coefficiente di digeribilità dei nutrienti, siamo anche in grado di calcolare l’energia digeribile del mangime. La quantità di energia effettivamente assorbita dal pesce, ovvero l’energia lorda dopo la perdita dell’energia indigeribile, è l’energia digeribile.
Una volta entrati nel corpo del pesce, i nutrienti non sono pronti per essere convertiti in energia. Per esempio, la parte di proteina digerita che non è utilizzata per la sintesi delle nuove proteine del pesce può essere bruciata nella cellula ma prima che questo accada, la parte azotata della proteina deve essere rimossa ed espulsa (principalmente dalle branchie o attraverso l’urina). Questo rappresenta una perdita di energia e quella che rimane viene chiama energia metabolizzabile.
Il pesce poi perde un po’ di energia per l'incremento di temperatura e c’è un costo associato alla digestione e all’assorbimento. Dopo aver considerato queste perdite, quella che rimane è l’energia netta. L’energia netta ha tre destinazioni, un po’ utilizzata per il metabolismo basale, un po’ per l’attività (nuoto) e una percentuale sarà depositata nel pesce, da misurare come crescita. In tutta la produzione di mangimi ci teniamo a garantire che la percentuale di energia mantenuta come crescita rispetto all’energia lorda totale sia il più alta possibile.